L’efficacia dei composti farmacologici usati per la maggior parte dei disturbi di carattere psicologico è ancora lontana dall’aver raggiunto un livello ottimale e le opzioni di trattamento sono ancora limitate, sia per l’aspetto collegato all’efficacia, sia per quanto riguarda la tollerabilità. Nonostante i traguardi raggiunti negli ultimi decenni, lo sviluppo di molecole efficaci e meglio tollerate per il trattamento di condizioni quali la depressione, i disturbi d’ansia e bipolari, ha raggiunto un punto in cui non sono previste nuove scoperte. La ricerca in questo campo ormai ha indagato quanto era indagabile e anche le industrie farmaceutiche stanno smettendo di investire in questo campo che non promette più grandi ricavi. Composti antinfiammatori, antiossidanti, e neuro-protettivi, sono attualmente utilizzati per contrastare i processi degenerativi che di frequente si accompagnano a condizioni psichiatriche. Sono in prima linea nell’indagine esplorativa su trattamenti e terapie coadiuvanti.
È interessante andare a vedere le ricerche più recenti sull’efficacia della curcumina, un composto derivato dal rizoma della Curcuma Longa, usata anche nella medicina cinese per contrastare lo stress e i disturbi correlati alla depressione. Le proprietà farmacologiche della curcumina sono molteplici e sfaccettate ed hanno portato a un ampio spettro di ricerche per disfunzioni a livello cardiovascolare, autoimmune, e neurodegenerativo, così come per il diabete e il cancro.
L’infiammazione è la risposta generata nell’organismo da una ferita, un’infezione o una malattia. L’esacerbarsi dei processi infiammatori è la caratteristica di molte condizioni patologiche. La curcumina riesce a interagire con molte delle molecole coinvolte nella risposta infiammatoria ed è utilizzata nel contrastare questo processo fisiologico che può trasformarsi in patologico. La ricerca ha rivelato che la curcumina, usata come rimedio per trattare o coadiuvare la terapia, può migliorare i marker che rivelano l’infiammazione in diversi disturbi.
Numerosi studi hanno dimostrato in modo coerente che la curcumina ha una potente attività antiossidante. Attenua la produzione intracellulare delle specie reattive di ossigeno (ROS) e protegge i mitocondri dallo stress ossidativo. Anche l’attività degli enzimi antiossidanti può essere modulata dal trattamento con la curcumina.
Uno studio condotto in Asia con soggetti anziani ha individuato una prestazione cognitiva migliore in persone che avevano consumato curry nella loro dieta. La curcumina, infatti, è protettiva e riesce a invertire i processi cognitivi degenerativi, attraverso meccanismi che coinvolgono importanti percorsi di segnalazione intracellulari implicati nella neuroplasticità e nella sopravvivenza della cellula.
Il Ruolo della Curcumina nella Depressione
I potenziali effetti benefici della curcumina nella patofisiologia della depressione sono probabilmente legati alla sua abilità di interagire e modulare i substrati neurobiologici fortemente associati con il disturbo. Accanto ai suoi effetti antinfiammatori, e le proprietà antiossidanti appena descritte, altri effetti biologici della curcumina riguardano intimamente l’eziologia della depressione, inclusa l’inibizione della monoamina ossidasi (IMAO), del rilascio della serotonina e della dopamina, la regolazione dell’asse ipotalamo pituitario adrenale e la modulazione dei fattori neuro-tropici e della neurogenesi e neuroplasticità ippocampale. La ricerca si muove quindi verso il chiarimento delle potenziali proprietà antidepressive di questa sostanza e delle sue modalità d’azione.
La ricerca procede sia per quanto riguarda la sperimentazione animale, sia per quella umana. Gli effetti antidepressivi della curcumina osservati, erano simili a quelli osservati dopo il trattamento con gli antidepressivi classici, inclusa la fluoxetina e l’imipramina. La maggior parte degli studi riguardava gli effetti inibitori della curcumina sulla attività dei MAO-A e MAO-B, che induceva un aumento della disponibilità sinaptica di serotonina e dopamina, o che riportava i livelli di monoamine a un valore ottimale in diverse regioni del cervello. La co-somministrazione di Piperina sembra fungere da miglioratore della biodisponibilità potenziando gli effetti della curcumina. Le alterazioni biochimiche e neuronali indotte dalla curcumina suggeriscono un potenziale utilizzo per questa sostanza nel contrastare la disregolazione neuronale e le alterazioni nella neuroplasticità collegate ai comportamenti depressivi causati da stress cronico.
Sul piano clinico la somministrazione prolungata di curcumina (1000 mg/die) per sei settimane è stata capace di ridurre i risultati dei pazienti alla Hamilton Depression Rating Scale e alla Montgomery-Asberg Depression Rating Scale. In un altro studio, il trattamento con curcumina (1000 mg/die) per otto settimane è stato significativamente più efficace del placebo, migliorando i sintomi collegati all’umore, in modo particolare in individui con depressione atipica.
Una limitazione importante all’uso clinico della curcumina è data dal suo basso tasso di assunzione a livello dell’intestino e al suo elevato metabolismo, in seguito all’assunzione per via orale. Di conseguenza molte formulazioni in commercio cercano di migliorare la biodisponibilità e l’efficacia. La co-somministrazione di curcumina con piperina sembra migliorare la qualità dell’assunzione. Molti studi recenti, seguendo questo filone, si stanno proponendo di cercare nuove strategie per somministrare questo composto, come ad esempio l’incapsulamento in liposomi, nanoparticelle o complessi lipidici, al fine di migliorarne la biodisponibilità e di conseguenza gli effetti benefici.
La curcumina sembra essere ben tollerata, efficace e sicura per i pazienti con problematiche depressive. Altri studi su campioni significativi sono necessari, insieme a studi che verifichino il follow up a lungo termine, in modo da poterci accertare in modo sicuro dei potenziali effetti utili.
RIFERIMENTI
Curcumin in depressive disorders: An overview of potential mechanisms, preclinical and clinical findings, May 2016 European journal of pharmacology 784, 2016.05.026, Fernanda Neutzling Kaufmann, Fernanda Gazal, Marta Gazal, Clarissa Ribeiro Bastos, Gabriele Ghisleni.
Clinical Use of Curcumin in Depression: A Meta-Analysis, February 2017, Journal of the American Medical Directors Association 18(6).2016.12.071, Qin Xiang Ng, Shawn Shao Hong Koh, Hwei Wuen Chan, Collin Yih Xian Ho
Targeting the Endocannabinoid/CB1 Receptor System For Treating Major Depression Through Antidepressant Activities of Curcumin and Dexanabinol-Loaded Solid Lipid Nanoparticles, August 2017Cellular Physiology and Biochemistry 42(6):2281-2294, Xiaolie HeLi Yang, Mei WangMei Wang, Shilong Wang.
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