Il Tessuto Connettivo

Il tessuto connettivo fa da supporto ai muscoli attraverso la creazione di fibre all’interno del muscolo stesso. Lunghi fasci di fibre di tessuto connettivo, intrecciati nella massa dei muscoli, si legano insieme alle estremità dei muscoli e iniziano a formare i tendini. Questi tendini si estendono fuori dalla massa muscolare e si attaccano (insieme al muscolo) all’osso, mantenendo il muscolo al suo posto. Quando un muscolo va sotto stress, a un livello maggiore di quanto possa sopportare, si appoggia al tessuto connettivo che ha incorporato per essere sostenuto.

Il tessuto connettivo aumenterà all’interno del muscolo. Queste fibre si sviluppano e si legano in linee parallele nella direzione dello stress formando raggruppamenti, gruppi di fasci che sembrano lunghe e grosse corde. Questi fasci di fibre, situati in profondità nel tessuto muscolare, aiutano a rinforzare il muscolo per sopportare l’aumentato stress.

Tale tessuto connettivo, formatosi all’interno dei muscoli, causa la durezza che sentiamo nel tessuto muscolare. Questa è anche la ragione per la quale possiamo tenere i muscoli tesi non solo per venti minuti, ma per venti anni. Sotto stress cronico, il tessuto connettivo si sviluppa sempre di più e rinforza la tenuta del muscolo permettendogli di contrarre, proteggere, bloccare, corazzare. Ecco perché i miorilassanti non servono a liberare le emozioni bloccate nel tessuto connettivo. I miorilassanti non hanno alcun effetto, infatti, sul sistema di supporto di tessuto connettivo che si è sviluppato.

È nel tessuto connettivo formatosi che le emozioni bloccate vengono trattenute, anche quando il muscolo è rilassato. Liberare la contrazione del tessuto connettivo diventa quindi un passaggio fondamentale.

È interessante notare come, durante le tecniche concepite per rilassare i muscoli contratti, e che comunque rilassano anche il tessuto connettivo, vengano fuori le emozioni. In alcuni casi anche la tecnica del Rolfing – una pressione forte e diretta sul tessuto muscolare e sul relativo tessuto connettivo – farà venir fuori le emozioni. Per questo motivo chi pratica la tecnica Points & Positions ha preso dall’osteopatia la tecnica del rilascio posizionale, una tecnica di compressione dolce che non pretende alcun rilascio di emozioni quando si adopera nella terapia fisica. Noi l’abbiamo modificata in modo che la tecnica, studiata per agire a livello neuro-muscolare, possa agire anche a livello plasmatico.

Il risultato è un rilassamento profondo nei movimenti, nelle sensazioni, nelle emozioni e
nella consapevolezza. È una tecnica particolarmente efficace nel lavoro con gli schizoidi, ed è un processo lento, che non crea minaccia e che rilassa; è più uno scioglimento che un’irruzione.

La speranza della psicoterapia corporea è nella plasticità del tessuto connettivo, nella sua incredibile capacità di cambiare forma, stato e funzionamento, oltre al fatto che, in condizioni idonee, esso può tornare allo stato iniziale. Il modo fondamentale per utilizzare questa plasticità da parte di chi lavora sul corpo è di applicare una certa pressione.

Il plasma si “scioglierà” sotto la pressione e poi si ri-strutturerà secondo le nuove condizioni (si noti che in un ambiente terapeutico, l’applicazione di una giusta pressione da parte di chi lavora sul corpo di un altro è il fattore che modifica le condizioni stressanti, in modo che il tessuto connettivo possa riadattarsi alla nuova situazione).
Il risultato di questo intervento del terapeuta è che quella massa fibrosa, formatasi nei muscoli precedentemente stressati, incomincerà a sciogliersi e a scomparire. L’addizionale sistema di supporto del tessuto connettivo, utilizzato dal muscolo stressato, sarà riassorbito perché lo stress è stato eliminato e questo sistema di supporto non è più necessario.

Tessuto connettivo dal vivo

 

Analisi Funzionale

Points & Positions

Che cosa è il Plasma

 

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