L’efficacia del massaggio e delle terapie basate sul contatto nei pazienti oncologici

Negli ultimi anni, il massaggio e le terapie basate sul contatto sono stati sempre più studiati per il loro ruolo nel trattamento complementare dei pazienti oncologici. Questi interventi non solo migliorano il benessere psicofisico, ma contribuiscono anche alla riduzione dei sintomi legati alla malattia e alle terapie oncologiche.

Benefici del massaggio nei pazienti oncologici

1. Riduzione del dolore e dello stress

Secondo uno studio pubblicato nel Journal of Pain and Symptom Management, il massaggio è stato associato a una riduzione significativa del dolore nei pazienti oncologici. Il trattamento ha dimostrato di abbassare i livelli di cortisolo, ormone dello stress, e di aumentare la produzione di endorfine, migliorando così la percezione del dolore e la qualità della vita.

2. Miglioramento dell’umore e riduzione dell’ansia

Uno studio condotto presso il Memorial Sloan-Kettering Cancer Center ha evidenziato che la terapia del massaggio riduce i sintomi di ansia e depressione nei pazienti sottoposti a trattamenti oncologici. I benefici emotivi del contatto terapeutico derivano dall’attivazione del sistema limbico, responsabile della regolazione delle emozioni.

3. Miglioramento del sonno e riduzione della fatica

La fatica cronica è uno dei sintomi più comuni nei pazienti oncologici. Studi clinici hanno dimostrato che il massaggio regolare aiuta a migliorare la qualità del sonno, favorendo il rilassamento muscolare e la regolazione dei ritmi circadiani.

Terapie basate sul contatto: Touch Therapy e Palliative Care

1. Touch Therapy

La Touch Therapy è una tecnica terapeutica che utilizza il contatto fisico delicato per favorire il rilassamento e il benessere generale nei pazienti oncologici. Questo approccio si basa sul principio che il tatto è un potente mezzo di comunicazione non verbale in grado di stimolare il sistema nervoso parasimpatico, promuovendo uno stato di calma e riducendo i livelli di stress.

Come funziona la Touch Therapy?

La Touch Therapy prevede il contatto leggero delle mani su specifiche aree del corpo, senza applicare pressioni profonde. I principali effetti terapeutici includono:

  • Riduzione del dolore: Attraverso il rilascio di endorfine e la riduzione della percezione del dolore, il massaggio leggero può alleviare le tensioni muscolari e migliorare il comfort generale.
  • Abbassamento dei livelli di cortisolo: Il contatto fisico rilassante contribuisce a ridurre l’ormone dello stress, migliorando la risposta dell’organismo ai trattamenti oncologici.
  • Miglioramento della qualità del sonno: Pazienti sottoposti a Touch Therapy riportano una maggiore facilità ad addormentarsi e una qualità del sonno migliorata.
  • Aumento del benessere emotivo: Il contatto umano costante trasmette sicurezza e riduce sentimenti di isolamento e ansia.

Touch Therapy nei pazienti oncologici

Diversi studi hanno dimostrato che la Touch Therapy può avere un impatto positivo significativo nei pazienti oncologici. Un’indagine condotta presso il Memorial Sloan-Kettering Cancer Center ha evidenziato che i pazienti sottoposti a Touch Therapy riportavano una riduzione del dolore del 50% e una sensibile diminuzione dell’ansia. Inoltre, questa terapia si è rivelata utile nel ridurre gli effetti collaterali della chemioterapia, come nausea e affaticamento.

Un altro studio pubblicato sull’Annals of Internal Medicine ha confrontato la Touch Therapy con il massaggio terapeutico tradizionale, dimostrando che entrambi hanno un effetto positivo sul miglioramento dell’umore e sulla riduzione del dolore nei pazienti con tumori avanzati.

Applicazione pratica della Touch Therapy

La Touch Therapy può essere integrata nel piano di trattamento dei pazienti oncologici attraverso:

  • Sessioni di terapia personalizzate, condotte da operatori specializzati.
  • Interventi di cura quotidiana, in cui caregiver e familiari vengono istruiti su tecniche di contatto rilassante per supportare il paziente.
  • Pratiche complementari, come il Reiki e la terapia cranio-sacrale, che possono amplificare i benefici del trattamento.

Questa tecnica, quando applicata con attenzione e sensibilità, rappresenta una risorsa preziosa per migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici, offrendo un supporto olistico durante il percorso di cura. La Touch Therapy è una tecnica che si basa sul contatto fisico leggero per riequilibrare il sistema energetico del corpo. Questa pratica si è rivelata particolarmente utile nei pazienti oncologici, aiutando a ridurre il dolore e migliorare la qualità della vita.

2. Terapie palliative integrate

L’integrazione del massaggio nelle cure palliative è sempre più diffusa. Secondo una ricerca pubblicata sull’Annals of Internal Medicine, il massaggio terapeutico ha dimostrato di essere più efficace del semplice tocco nell’alleviare il dolore e migliorare l’umore nei pazienti con tumori in fase avanzata.

Interruzione del ciclo del distress attraverso il massaggio

Il distress nei pazienti oncologici è una condizione complessa che coinvolge fattori fisici, emotivi e psicologici. Questo stato di tensione prolungato può peggiorare la percezione del dolore, aumentare l’infiammazione e compromettere la risposta immunitaria. Il massaggio e le terapie basate sul contatto possono interrompere il ciclo del distress attraverso diversi meccanismi:

  • Regolazione del sistema nervoso autonomo: Il massaggio aiuta a ridurre l’attivazione del sistema nervoso simpatico, responsabile della risposta “lotta o fuga”, e favorisce l’attivazione del sistema parasimpatico, associato al rilassamento e alla guarigione.
  • Riduzione della produzione di cortisolo: Il distress cronico porta a livelli elevati di cortisolo, l’ormone dello stress, che può interferire con la capacità dell’organismo di rispondere alla malattia. Il massaggio ha dimostrato di ridurre significativamente i livelli di cortisolo, migliorando il benessere generale del paziente.
  • Aumento della produzione di endorfine e serotonina: Questi neurotrasmettitori sono fondamentali per il benessere emotivo e fisico, contribuendo a ridurre la percezione del dolore e migliorare l’umore.
  • Miglioramento della qualità del sonno: Il distress oncologico è spesso associato a disturbi del sonno. Il massaggio favorisce il rilassamento muscolare e la regolazione dei ritmi circadiani, contribuendo a un riposo più profondo e ristoratore.
  • Rinforzo della connessione mente-corpo: Attraverso il contatto fisico, il massaggio aiuta i pazienti a riconnettersi con il proprio corpo in modo positivo, contrastando le sensazioni di alienazione o disconnessione spesso associate alla malattia oncologica.

Sicurezza e precauzioni nell’uso del massaggio in oncologia

Sebbene il massaggio terapeutico sia generalmente sicuro, è fondamentale che venga eseguito da professionisti con esperienza nel trattamento dei pazienti oncologici. Le tecniche devono essere adattate per evitare pressioni eccessive su aree sensibili, come linfonodi ingrossati o siti di metastasi.

Sebbene il massaggio terapeutico sia generalmente sicuro, è fondamentale che venga eseguito da professionisti con esperienza nel trattamento dei pazienti oncologici. Le tecniche devono essere adattate per evitare pressioni eccessive su aree sensibili, come linfonodi ingrossati o siti di metastasi.

Conclusione

L’evidenza scientifica dimostra che il massaggio e le terapie basate sul contatto possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti oncologici. Questi interventi non solo alleviano il dolore e riducono l’ansia, ma offrono anche un supporto emotivo essenziale durante il percorso di cura.

Bibliografia

  • Cassileth, B. R., & Vickers, A. J. (2004). Massage Therapy for Symptom Control: Outcome Study at a Major Cancer Center. Journal of Pain and Symptom Management.
  • Kutner, J. S., et al. (2008). Massage Therapy versus Simple Touch to Improve Pain and Mood in Patients with Advanced Cancer: A Randomized Trial. Annals of Internal Medicine.
  • Rashvand, F., & Pashaki, N. J. (2015). Effect of Massage Therapy on Postoperative Nausea and Vomiting in Cancer Patients Receiving Chemotherapy: A Systematic Review.
  • Memorial Sloan-Kettering Cancer Center Study on Massage Therapy (2004). Effects of Massage on Anxiety and Depression in Oncology Patients.
edoardo ballanti psicologo senigallia

Contatto fisico in Psicologia: scopi e benefici

Contatto e creazione dell’immagine corporea

Il contatto fisico viene usato in psicologia somatica poiché è mediatore di diversi effetti benefici per l’organismo e per la persona. Migliora le capacità propriocettive e interocettive, portando a una definizione dello schema corporeo e alla creazione di confini sani. La consapevolezza del proprio corpo è migliorata attraverso la stimolazione dei meccanocettori fasciali, che attivano la via spino-talamo-corticale, portando a un maggior contatto con le emozioni e con i sentimenti viscerali. È importante comprendere questa doppia via di comunicazione tra cambiamenti tissutali e sensazioni intero e propriocettive, per poterla utilizzare in terapia. Spesso i pazienti riportano sensazioni riguardanti la percezione del loro corpo, come calore, leggerezza, pesantezza, un aumento nella sensazione di spazio interno, una sensazione di maggiore fluidità, ecc.

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scaleni

Il tocco come forma primaria di relazione

Il perché dell’uso del tocco nella psicologia somatica e nelle psicoterapie corporee

Prima della nascita della psicoanalisi e della psichiatria, il massaggio era compreso tra i metodi di trattamento e cura per chi soffriva di condizioni nervose, e indicato spesso come trattamento da parte dei medici. È in questo tipo di contesto che Freud sviluppa il metodo della psicoanalisi. Sebbene la psicoanalisi sia nota per non toccare i pazienti, ci sono delle eccezioni degne di nota, ed è significativo che, nonostante la credenza diffusa (la regola della neutralità e il divieto di contatto tra analista e analizzato) risulti che lo stesso Freud, e con lui anche Groddeck, ricorressero all’utilizzo del massaggio con alcuni pazienti.

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calatonia

Calatonia e Tecniche di Contatto Sottile

La Calatonia, come la tecnica Points & Positions dell’Analisi Funzionale, con cui condivide alcuni aspetti che tratteremo in seguito, appartiene a una serie di tecniche denominate di tocco leggero. Il termine deriva dal greco Khalaó e significa un tono allentato e rilassato, non solo a livello muscolare ma anche a diversi livelli dell’esperienza umana. Fu coniato da Pethö Sándor psicologo e medico Ungherese, sulla base della sua esperienza durante la seconda guerra mondiale. Come rifugiato dall’Ungheria, Sándor lavorava in un ospedale della croce rossa trattando casi post-operatori di amputazioni, sindromi da arto fantasma, crolli nervosi, depressioni e reazioni compulsive. Nel tentativo di utilizzare il training autogeno con questi pazienti, si rese conto che a causa della grave depressione e del trauma, la maggior parte dei pazienti non raggiungeva il livello necessario di concentrazione, o non voleva cooperare.

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Ansia, Sintomi Psichici e Somatici

Gestione dell’Ansia e dello Stress Attraverso Tecniche Manuali.

L’ansia è una parte inevitabile della vita. Sono diverse le componenti dell’ansia che possono causare problemi nel vivere quotidiano. La preoccupazione legata al pensiero che le nostre azioni possano sempre portare a conseguenze negative, la paura, e la perdita della prontezza mentale. Altri disturbi ansiosi includono fobie specifiche, disturbo ossessivo compulsivo, disturbo da stress post-traumatico, panico.

L’ansia si manifesta come ansia di tratto, che si riconosce dai sintomi fisici e/o psicologici, o come ansia di stato, che ha una natura temporanea, di solito associata a stimoli specifici che fanno da attivatori.

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Il Corpo e il suo Linguaggio

 

Mi piace immaginare il corpo come un paesaggio. Esso manifesta ciò che riguarda la sua storia emozionale e i sentimenti profondi che hanno strutturato il carattere e la personalità. Le posizioni, le proporzioni, il tono, il colore della pelle, il modo di muoversi, le tensioni e la vitalità, rivelano la persona e testimoniano il nostro incedere nella vita e attraverso lo spazio.

Spesso riusciamo a immaginarci il modo di vivere di una persona semplicemente osservando il suo modo di camminare: spalle reclinate, testa curva, torace incavato o espanso, andatura lenta o frenetica, riflettono i sentimenti sottostanti.

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La distorsione della forza vitale

 

Quello che come esseri umani desideriamo maggiormente in uno stato di salute è di sentirci vivi. Il sentimento di essere pienamente vivi si associa alla sensazione di connessione autentica con il nucleo profondo della nostra vitalità, l’Endo-Sè, il nucleo non danneggiato, il “volto originario prima della nascita”.

 

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Regolazione del sé ed emozioni

COME PORTARE LA REGOLAZIONE DEL Sé NELLA PRATICA CLINICA

 

L’auto-regolazione ha a che fare con la regolazione degli affetti, il modo in cui gestiamo le nostre emozioni: come affrontiamo la tristezza, la rabbia, l’eccitazione, le sfide, la paura e la gioia. I segnali della disregolazione emotiva sono legati principalmente all’incapacità di percepire e sentire le nostre emozioni e il nostro corpo. Spesso siamo sopraffatti dalle nostre emozioni, o sentiamo che qualcosa resta sempre irrisolto, compresso o inespresso. La capacità di percepire e gestire le nostre emozioni è essenziale per il nostro benessere: siano esse positive o negative, potenti come la rabbia, o difficili come la tristezza, l’ansia e la depressione. Quando questo non è possibile allora può esserci uno stato di disregolazione.

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La Fascia come organo di senso

fascia tessuto connettivo

Ormai è riconosciuto il fatto che la rete fasciale di  tessuto connettivo è uno dei nostri più ricchi organi sensoriali, se comparata all’innervazione del corrispettivo tessuto muscolare, la parte fasciale è innervata di un numero sei volte maggiore di nervi sensoriali. Per il rapporto sensoriale con il nostro proprio organismo – propriocezione, nocicezione e interocezione viscerale – la fascia rappresenta il principale organo percettivo.

 

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Energia e Comportamento

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Uno dei primi a parlare in termini energetici fu proprio Freud. La cosiddetta psicologia dinamica si fonda su un concetto energetico e il postulato stesso di libido si riferisce a una forma non meglio specificata di energia, abbandonata ad un certo punto dallo stesso Freud perché non poteva provarne scientificamente le basi fisiologiche. Per Boadella e Liss  “la bioenergia si riferisce a un fenomeno che ha una molteplicità di manifestazioni, e tuttavia le sue proprietà principali e la sua sorgente sono invisibili. Pertanto, dobbiamo riesaminare il concetto studiandone la storia e i primi segni della sua presenza. Iniziando da Darwin, Freud e Lorenz, osserviamo che i vari concetti di energia vitale, che chiamiamo ‘bioenergia’, sono simili”, e introducono il concetto interessante di energetica del comportamento.

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