La Fascia come organo di senso

fascia tessuto connettivo

Ormai è riconosciuto il fatto che la rete fasciale di  tessuto connettivo è uno dei nostri più ricchi organi sensoriali, se comparata all’innervazione del corrispettivo tessuto muscolare, la parte fasciale è innervata di un numero sei volte maggiore di nervi sensoriali. Per il rapporto sensoriale con il nostro proprio organismo – propriocezione, nocicezione e interocezione viscerale – la fascia rappresenta il principale organo percettivo.

 

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Energia e Comportamento

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Uno dei primi a parlare in termini energetici fu proprio Freud. La cosiddetta psicologia dinamica si fonda su un concetto energetico e il postulato stesso di libido si riferisce a una forma non meglio specificata di energia, abbandonata ad un certo punto dallo stesso Freud perché non poteva provarne scientificamente le basi fisiologiche. Per Boadella e Liss  “la bioenergia si riferisce a un fenomeno che ha una molteplicità di manifestazioni, e tuttavia le sue proprietà principali e la sua sorgente sono invisibili. Pertanto, dobbiamo riesaminare il concetto studiandone la storia e i primi segni della sua presenza. Iniziando da Darwin, Freud e Lorenz, osserviamo che i vari concetti di energia vitale, che chiamiamo ‘bioenergia’, sono simili”, e introducono il concetto interessante di energetica del comportamento.

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Il Tessuto Connettivo

Il tessuto connettivo fa da supporto ai muscoli attraverso la creazione di fibre all’interno del muscolo stesso. Lunghi fasci di fibre di tessuto connettivo, intrecciati nella massa dei muscoli, si legano insieme alle estremità dei muscoli e iniziano a formare i tendini. Questi tendini si estendono fuori dalla massa muscolare e si attaccano (insieme al muscolo) all’osso, mantenendo il muscolo al suo posto. Quando un muscolo va sotto stress, a un livello maggiore di quanto possa sopportare, si appoggia al tessuto connettivo che ha incorporato per essere sostenuto.

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il protoplasma

Cos’è il Plasma

Si può rintracciare una relazione – o meglio una identità funzionale – tra plasma biologico e struttura emozionale, fisica e psichica  dell’individuo. Per descrivere la natura pulsatoria di tutto ciò che vive, Reich faceva riferimento al movimento ondulatorio dell’ameba e a come il suo plasma fluisca verso la periferia e ritorni verso il centro con movimenti ritmici, pulsanti. Aggiungeva anche che il plasma si espande verso il piacere e si contrae in direzione del centro quando incontra dolore e paura. Domandiamoci quindi che cos’è il plasma? Il plasma, o sostanza di base, è lo stato semi-liquido che circonda tutti i tessuti fino al livello cellulare.

Questa forma di plasma è anche chiamata matrix (matrice) intercellulare, extra-cellulare o tessutointerstiziale. È la materia tra ciascuna cellula e le cellule circostanti. È l’ambiente immediato di tutte le cellule. È l’oceano in cui è immersa ogni cellula di tutto il corpo. È il mezzo in cui ciascuna cellula si nutre e dove espelle i suoi detriti.

Non appena questo “oceano” si inquina con tossine, o per disidratazione, contrazione o infezione, non può più continuare a nutrire e pulire le cellule. Il metabolismo diminuisce e il nutrimento ne soffre. In situazioni di intenso stress, in condizioni di sofferenza sia fisica che psichica profonde, questo stato di denutrizione diventa cronico, bloccando lo scambio di energia sia fisica che psichica.

La contrazione plasmatica non permette al nutrimento di passare attraverso e dentro l’organismo. Non permette nemmeno all’organismo di espellere le sue tossine e di autopulirsi. Questo è vero non solo per il nutrimento fisico attraverso il cibo, il calore e così via, ma anche per il nutrimento psichico ed emozionale, come l’amore e la disponibilità. Il contatto viene allora sentito come invasione.

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Portare la Pulsazione negli Occhi

negli occhi la pulsazione energetica. jpeg
pulsazione energetica negli occhi

Lavoriamo in modo strutturato sugli occhi, che insieme  a mani e  piedi, offrono il miglior tipo di contatto con la realtà. Il radicamento di una persona, sia fisico che psichico, non dipende unicamente dal rapporto del corpo con la terra e con la gravità, dipende soprattutto dal funzionamento dei suoi occhi.

Si può quindi parlare anche di un grounding a livello oculare. Oltre ad esercizi fisici e al tocco su punti del segmento oculare, usiamo esercizi verbali rivolti al processo in corso, basati sul concetto di pulsazione.

Se consideriamo il corpo come un insieme di segmenti, respirare e vedere sono la migliore rappresentazione della pulsazione di base dell’organismo nel suo complesso; perciò, quando lavoriamo sulla pulsazione del segmento oculare, spesso entriamo in contatto con la più profonda pulsazione primaria: il modo in cui una persona “vede” il mondo rispecchia la sua attitudine verso la vita.

Lavoriamo verbalmente per portare ad un più chiaro livello di coscienza l’esperienza dello stato di pulsazione negli occhi e per ampliarne il raggio, esplorando le diverse possibilità.

Attraverso questo tipo di lavoro è possibile sperimentare la sensazione di fluire con gioia fuori dagli occhi, sentendo la possibilità di una forma più profonda e gioiosa di contatto col mondo.

Allo stesso tempo cerchiamo di comprendere quali sono gli ostacoli che impediscono questo libero fluire, a che livello si innesca il meccanismo che impedisce il contatto e che smorza l’esperienza, e come questa difficoltà si rispecchi nel modo di vivere peculiare ad ognuno.